mercoledì, agosto 31, 2005

Petéss

Petéss.

Nelle parole più vecchie del dialetto Triestino, prossime esse stesse a uscir dall'uso, c'è il richiamo al bel tempo che fu, alle tradizioni abbandonate, ai costumi estinti, ai mestieri scomparsi e a quant'altro suscita la nostalgia non solo degli anziani, ma - tanto rapidamente tutto va cambiando intorno a noi - ormai anche della gente di mezza età. Tuttavia, a ricordarci che i bei tempi andati erano belli fino a un certo punto, non mancano, nel lessico vernacolo, i riferimenti alle piaghe sociali della Trieste d'una volta.
Una di queste, "petèss" , se non altro per il numero e la varietà dei suoi derivati - petessante, petesseria, petessèla, petessèr, petessìn e petessòn - è valida testimonianza dei buoni motivi che indussero un medico del secolo scorso, il dottor Lorenzutti, a dedicare al tema dell'Alcoolismo (con due "o", come allora si usava) una trentina di pagine del suo libro "Granellini di sabbia, ovvero ricordi delle vicende triestine dal 1850 al 1900".
Dato per scontato, anche se è parola oggi usata assai di rado, che "petèss" vuol dire liquore ad alta gradazione, o più esattamente, secondo il Kosovitz, acqua di vite, acquarzente, acquavite, il significato di petessante, petesson, petessela e petessin è intuitivo: bevitori più o meno incalliti; con il termine petesser si indicava sia il consumatore sia il venditore di superalcolici e petesseria era il locale in cui i medesimi venivano serviti.
Meno facile, non per mancanza, ma, al contrario, per eccesso di soluzioni possibili, è venire a capo del teorema etimologico.
Ipotesi numero 1: ingegnosa ed elegante, ma alquanto in contrasto con la sana volgarità dell'argomento: "petèss" altro non sarebbe che il "pastis" dei francesi, e petesseria la "patisserie", cioè il locale dove (al tempo dell'occupazione napoleonica di Trieste?) si vendevano anche liquori.
Ipotesi numero 2: derivazione dallo sloveno "pitje", bevanda. Ipotesi numero 3: discendenza da petecchia, cioè esantema, quindi, in senso figurato, il viso paonazzo dell' ubriacone che, nel dialetto chioggiotto, vien detto "petassiero" ed è collegabile con "petecia", macchia rossa, scalmana. Ci sarebbe, infine, la congettura di un illustre dialettologo, basata sul discutibile presupposto che "petess" equivale a liquore scadente e quindi puzzolente. Ma qui conviene fermarsi perché all'origine di "petess", secondo i sostenitori di questa ipotesi, c'è una parola di quelle che non è bello ripetere perché evocano le sgradevoli gag dei film con Alvaro Vitali degli anni Settanta e Ottanta.